Grazie Sonia per aver condiviso questa riflessione lucida e coraggiosa.
Il tuo contributo mette in luce con equilibrio e profondità una questione cruciale: il rapporto tra divieto e opportunità nella scuola digitale.
Apprezzo in particolare la capacità di interrogare le politiche educative non solo con dati, ma con domande aperte e visione pedagogica.
Il tuo richiamo a Dewey (di cui mi ricordo una frase tipo "L’educazione non è preparazione alla vita; l’educazione è la vita stessa") e Orff è prezioso:
ci ricorda che l’apprendimento autentico nasce dal coinvolgimento attivo, non dalla mera restrizione.
Articolo molti interessante e che apre, o dovrebbe farlo, a riflessioni interne alla scuola (come istituzione e luogo di lavoro degli studenti ed insegnanti), a casa (noi genitori siamo, per certi versi, vittime fra l’incudine e il martello, fra restrizioni e voglia di una scuola più moderna per i nostri figli). Un dibattito sarebbe tre auspicabile fra diversi attori della cultura, scienza, politica e società. Ma la vedo dura… sarà un continuo applicare regole su regole fino a contraddirsi fra loro, aggiungendo caos su caos
Grazie Sonia per aver condiviso questa riflessione lucida e coraggiosa.
Il tuo contributo mette in luce con equilibrio e profondità una questione cruciale: il rapporto tra divieto e opportunità nella scuola digitale.
Apprezzo in particolare la capacità di interrogare le politiche educative non solo con dati, ma con domande aperte e visione pedagogica.
Il tuo richiamo a Dewey (di cui mi ricordo una frase tipo "L’educazione non è preparazione alla vita; l’educazione è la vita stessa") e Orff è prezioso:
ci ricorda che l’apprendimento autentico nasce dal coinvolgimento attivo, non dalla mera restrizione.
Buona domenica! Aldo
Articolo molti interessante e che apre, o dovrebbe farlo, a riflessioni interne alla scuola (come istituzione e luogo di lavoro degli studenti ed insegnanti), a casa (noi genitori siamo, per certi versi, vittime fra l’incudine e il martello, fra restrizioni e voglia di una scuola più moderna per i nostri figli). Un dibattito sarebbe tre auspicabile fra diversi attori della cultura, scienza, politica e società. Ma la vedo dura… sarà un continuo applicare regole su regole fino a contraddirsi fra loro, aggiungendo caos su caos
Da sempre vietare è più facile, purtroppo.